Cagliari: nasce Santa Igia e  la Calaris punica- romana viene abbandonata


Poi La vecchia città punica-latina fu abbandonata a favore di Santa Igia, nuovo centro sorto sulle sponde della laguna di Santa Gilla e facilmente difendibile dagli improvvisi attacchi dei predoni. 
Un’altra “Cagliari” che progredì sotto i bizantini e divenne capoluogo del giudicato di Calari

di Sergio Atzeni

I fenici tra il X e il IX secolo a.C. scelsero di ubicare Il primo nucleo della città di Cagliari come scalo improvvisato sulle sponde della laguna di Santa Gilla allora navigabile e facilmente difendibile.

Quell’insediamento diventò pian piano un approdo stabile che nei secoli si rese autonomo dalla madrepatria diventando un centro urbano con i servizi essenziali per assolvere il compito di rifornimento e scambio di mercanzie.

Con l’arrivo dei cartaginesi nel 509 a. C. l’insediamento assunse le sembianze di vera e propria città dipendente da Cartagine con funzionari punici che amministravano le finanze e la giustizia: vero capoluogo politico della Sardegna di allora.

Il centro della città era la piazza del mercato di solito nelle vicinanze del mare o della laguna e la piazza del Carmine potrebbe essere quel luogo come fa supporre il fatto che i romani la elessero a centro degli affari con foro e basilica.

I romani, dopo il 238 a. C., furono i primi a conquistare le colline a ridosso della vecchio nucleo cartaginese con costruzioni patrizie dando una nuova espansione alla città oltre quella costiera.
Il nome latino plurale Carales fa supporre che la città fosse composta da diversi quartieri che si estendevano lungo il golfo proprio come scrisse il poeta Claudiano alla fine del quarto secolo definendo la città “Tenditur in longum” cioè estesa il lunghezza.

Gli studiosi sono convinti che nel colle di Castello che dominava la città , sia nel periodo punico sia in quello romano, esistesse una fortificazione con il compito di proteggerla e difenderla.
Poi con la caduta dell’impero romano e l’arrivo dei vandali nel V secolo, Caralis si avvio verso un declino inarrestabile che accelerò a partire dal 705 d. C. con le prime incursioni musulmane.

Poi La vecchia città punica-latina fu abbandonata a favore di Santa Igia, nuovo centro sorto sulle sponde della laguna di Santa Gilla e facilmente difendibile dagli improvvisi attacchi dei predoni.
Un’altra “Cagliari” che progredì sotto i bizantini e divenne capoluogo del giudicato di Calari e fu distrutta nel 1258 e ora giace sotto i palazzi compresi tra la vie San paolo e viale Monastir.

La Cagliari attuale invece è la prosecuzione della città fortificata costruita dai Pisani a partire dal 1216 nel colle di Castello e abitata poi dai Aragonesi, Spagnoli e Piemontesi come il suo stesso nome in vernacolo “Casteddu” testimonia.

Quindi sia la città punica-romana di Caralis, sia quella giudicale di Santa Igia sono completamente scomparse e la Cagliari attuale è un’altra città che ha urbanizzato poi con lo sviluppo gli stessi luoghi dove sorgevano i due antichi centri.

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