“Una strada, Un personaggio,  Una Storia – Cagliari, via Francesco Cocco Ortu

Ogni settimana parleremo di una strada raccontando la storia del personaggio a cui è dedicata. Si potranno scoprire così le persone, molte volte sconosciute, legate alla storia della Sardegna e Italiana tramite la loro biografia

Di Sergio Atzeni

La strada che collega via Dante a via Bacaredda è dedicata al grande uomo politico di tradizione liberale, avvocato e giornalista Francesco Cocco-Ortu. Nasce a Benetutti in provincia di Sassari nel 1842, dopo aver studiato a Oristano si laurea in giurisprudenza a Cagliari nel 1863.

Nel capoluogo inizia a collaborare con alcuni giornali fondando “La Bussola (1862)” che assume posizioni in netto contrasto con la destra storica.

Oltre l’attività giornalistica svolge quella professionale di avvocato e raggiunge negli anni una notorietà che gli apre le porte del Consiglio della provincia di Cagliari e di quello del capoluogo di cui diventa sindaco nel 1868.

Si schiera con Giuseppe Zanardelli e con la sinistra costituzionale e viene eletto deputato nel 1876 e nel 1878 ottiene la carica di sottosegretario all’’Agricoltura nel governo Cairoli. Anche Francesco Crispi lo vuole nel suo governo nominandolo sottosegretario alla Giustizia nel 1888.

Nel 1889 fonda il quotidiano “L’Unione Sarda” e nel 1897 arriva all’ambito rango di ministro dell’Agricoltura nel ministero presieduto da Antonio Rudinì.

Gli incarichi governativi gli vengono confermati negli anni e diventa ministro di Grazia e Giustizia nel 1901 e ancora ministro dell’Agricoltura nel 1906.

La sua grande notorietà a livello nazionale la conquista tra il 1897 e 1909 quando tenta di mettere ordine al settore giudiziario e, soprattutto, agricolo con iniziative legislative tra cui molte leggi speciali rivolte alle regioni meridionali e alla Sardegna.

Nel 1907 è l’artefice di una serie di leggi raccolte in un testo unico che porta il suo nome e che disciplina i vari interventi per la Sardegna nel tentativo di risolvere i suoi annosi problemi.

A cavallo della Grande Guerra la fortuna politica di Cocco-Ortu sembra calare e gli riesce difficile anche essere rieletto in Parlamento per la nascente forza dei cattolici e la concorrenza del nuovo partito dei reduci che dichiara guerra alla vecchia classe politica sarda di cui lui è il maggiore rappresentate.

Negli anni ’20 non abbandona le sue idee liberali e tenta di rinnovare il suo partito per renderlo più moderno e più vicino alle istanze sociali ed economiche che interessano milioni di italiani.

Nello stesso tempo prende le distanze dal nascente partito fascista e ne contrasta le iniziative e ne critica i sistemi fino a intervenire alla camera per far presente il pericolo, manifestando il suo dissenso persino al re Vittorio Emanuele III.

Nonostante il suo impegno non può né impedire la “Marcia su Roma” del 1922 né il dilagare della politica accentratrice di Mussolini e nel 1924, quando ha già 81 anni di cui 48 trascorsi in Parlamento, incassa forse la sua prima sconfitta elettorale ed è costretto a ritirarsi dall’attività politica.

Francesco Cocco-Ortu muore a Roma nel 1929 all’età di 87 anni.

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